Leader e Primi Follower: due forme di leadership
Per chi non conoscesse il concetto di Primo Follower, coniato da Derek Sivers, ci si riferisce a quella prima persona che crede nel leader e lo aiuta moltissimo convincendo altre…
Per chi non conoscesse il concetto di Primo Follower, coniato da Derek Sivers, ci si riferisce a quella prima persona che crede nel leader e lo aiuta moltissimo convincendo altre…
Come fanno alcune idee a trasformare la società? Come fanno alcune persone a trascinare sempre più followers nella loro “rivoluzione”? Il libro di Sergio Fedele vuole essere un manuale per attivisti ambientali.
Nella prima parte si analizzano le rivoluzioni di successo (più o meno giuste), e coloro che nella storia in ambito politico, imprenditoriale, ecc… sono riusciti a raggiungere il successo, sviscerando le loro tattiche, il loro modo di comunicare. Nonostante sia molto interessante sotto il profilo storico e psicologico, la prima parte può apparire ad una prima lettura un po’ troppo “manuale per il successo”, ostico per chi, come me, è radicalmente antagonista e allergico ad ogni forma di potere. In realtà proseguendo la lettura ho compreso che non si parla di successo individuale, ma è l’invito ad un cammino corale, un cammino che per essere efficace deve essere agito su più livelli, come i cerchi concentrici dell’acqua: il livello di azione e coerenza personale, il livello di sensibilizzazione sociale e comunitaria, il livello di formazione degli attivisti, e infine, per chi se la sente, l’impegno politico (non necessariamente partitico).
Questi 4 livelli sono fondamentali, perché non basta una coerenza personale per cambiare le cose (vivere come eremiti), ma è ugualmente deleterio impegnarsi socialmente e poi essere totalmente incoerenti con gli stili di vita. Anche se non si può fare tutto, bisogna almeno provarci.
Per questo, nella seconda parte del libro, si approfondiscono i motivi e la gravità della crisi climatica ed ecologica attuale e si suggeriscono alcune azioni concrete.
Dal reddito ambientale (interessante proposta di tassazione della CO2 e redistribuzione sotto forma di reddito individuale a tutti i cittadini, compresi i bambini), alla mobilità sostenibile (puntare sulle auto elettriche non basta, occorre ridurre le auto e migliorare la mobilità dolce e condivisa), dalle cooperative energetiche, alla necessità di portare efficienza energetica nei condomini.
Un manuale teorico e pratico davvero interessante, da divulgare ad attivisti, amministratori, politici.
Un libro speciale; anch’io ho partecipato al crowdfunding, come tante altre persone, per la sua stampa dopo averne lette alcune parti e per la stima conquistata dal suo autore, Sergio Fedele, ambientalista, pensatore e imprenditore in startup ambientali ed energetiche.
Tante idee e scelte innovative per la bellezza della vita, per non ridursi a spettatore di quanto succede.
Un libro che non accetta lo “status quo”, un’idea alternativa per il futuro questo secolo.
Le tante riflessioni e proposte della sua seconda parte sarebbero solo un elenco di belle idee se non ci fosse la prima parte con cui l’autore affronta il difficile compito della organizzazione delle forze necessarie per renderle concrete in un processo che chiama giustamente “rivoluzione ambientale”.
Riflessioni e suggerimenti sul “come” organizzarsi, oggi, per ridurre le emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti, per rimuovere le cause e contrastare quegli effetti drammatici che ormai ci accompagnano.
Una felice “scoperta” per chi come me viene dal secolo precedente; proposte sul come usare gli strumenti tecnologici dell’oggi per organizzarsi, per fare rete; modalità diverse dal mio secolo che non porto ad esempio perché spero che il vostro successo sia migliore del nostro, confido vittorioso.
Decisivo sarà studiare le ragioni di questa situazione e affermare il “concetto di limite”.
Io definisco “capitalocene” questa nostra era piuttosto che “antropocene”: senza dubbio è l’attività umana che ha prodotto il riscaldamento della Terra, ma non come fatto individuale, bensì per il sistema economico e sociale dominante, il capitalismo, che per una crescita senza limiti ha stravolto l’equilibrio uomo/natura.
Nella seconda parte, tra le tante proposte, focalizzo la vostra attenzione sul “REDDITO AMBIENTALE”.
Le ultime scelte dell’UE rilancino questa importante riflessine dell’autore.
L’UE intende superare il motore a scoppio, il motore fossile, nel 2035; un obiettivo impegnativo, contro cui sono già scesi in campo i costruttori d’auto, come tutto l’indotto economico e ideologico.
Per il principio “chi inquina paga”, l’UE ha ripreso l’idea della “Carbon Tax”, per ridurre l’uso del fossile e finanziare scelte ambientali, ipotesi che ritengo necessaria.
Nel libro troverete una riflessione simile ma più convincente: con il “reddito ambientale” l’autore apre lo scenario di una ridistribuzione a tutti i cittadini dell’incasso della “Carbon Tax”: idea da approfondire.
Spero si sviluppi un dibattito molto forte su questo, mi auguro che le persone più esposte, a partire dai lavoratori del settore dell’auto, scendano in campo per la drastica riduzione delle emissioni di CO2.
E’ necessario cambiare il “paradigma” economico e sociale dominante, che si è imposto.
Per questo vi propongo di leggerlo, discuterlo, contestarlo, con la decisa volontà di fare passi decisivi in tale direzione, di essere parte di quanti sentono tale urgenza per sé e per l’intera comunità umana.
Un manuale per rivoluzionari (ambientali)”: così Sergio Fedele definisce il suo eccellente libro dal titolo “Il primo follower”. La definizione dell’autore non poteva che suscitare l’attenzione di un pensatore radicale come me. Ho letto il libro e l’ho discusso con l’autore traendone una sensazione di freschezza intellettuale e allo stesso tempo riscontrando una solidità di pensiero e di proposte operative necessarie per procedere sulla strada di una trasformazione in chiave ambientalista della società.
La lettura è agevole e affrontabile anche da lettori non specialisti che troveranno piacevole un testo raccontato attraverso storie e aneddoti. Nondimeno il saggio è denso di informazioni e suggerimenti operativi. Gli ambientalisti di oggi e di domani hanno finalmente un libro da cui imparare e da usare come un manuale per potersi impegnare in modo efficace nelle loro battaglie per la tutela del pianeta e dei territori.
Sergio Fedele mi venne segnalato da un comune amico, il quale mi pregò di presentare il suo ultimo saggio: ”Il primo follower”, nell’abito di una manifestazione appenninica legata all’Ambiente. Di per sé questa parrebbe una garanzia. Ma non sempre è così.
Questo ragazzo, – per me lo è -, è solido, determinato, sicuro, nella sua battaglia contro la deriva ambientale mondiale. Non sto a dilungarmi sul perché e il percome siamo giunti al limite del baratro, tutti oramai ne conosciamo le cause. E vi dirò, in tutta onestà, che sono stanco di sentire blaterare attraverso i media, i cosiddetti ”esperti” in materia. Che esperti spesso non lo sono.
Anche per questo ho gradito la lettura del saggio di cui sopra, in quanto non si dilunga troppo sull’analisi della drammatica situazione del nostro pianeta.
Sergio, dicevo, mi ha favorevolmente colpito, in quanto, nel libro, ed evidentemente a voce (ecco la ragione per la quale non faccio prefazioni o recensioni ai libri scritti da autori che non conosco, anche se li ho graditi), getta innanzitutto le fondamenta dalle quali partire, grazie a una approfondita indagine storica dei più importanti movimenti rivoluzionari politici e scientifici a livello mondiale. Rivoluzioni che non è certo facile descrivere in modo semplice e stringato, comprensibile anche ai non addetti ai lavori, soprattutto legarle al tema: – Difesa dell’Ambiente.
Premessa per la quale, la chiarezza senza troppi tecnicismi è alla base, per non rendere noiosa un’opera, col rischio che venga accantonata dopo la lettura di poche pagine. Giacché Sergio desidera raggiungere i giovani, tutti i giovani, perciò usa il loro linguaggio (non vi nascondo che, per capire il significato di alcuni termini, ho dovuto ricorrere all’aiuto di mio figlio).
Ed è proprio il linguaggio, a mio parere, – la chiave di lettura di questo saggio -, che consiglio caldamente. Ad esempio: il libro di Greta Thunberg,
– ragazzina sedicenne -, non si avvale dello stesso vettore comunicativo.
Intelligentemente Sergio utilizza questo strumento per esortare i giovani a diventare follower, e superare i leader. Operazione che, grazie alle tecnologie, alle reti sociali, – si può ottenere in tempi relativamente brevi.
E dopo che li ha coinvolti seduti davanti al computer, insegna loro come impostare una nuova quotidianità.
Infine non posso tralasciare la conclusione del libro: – la speranza. Un accenno al Bhutan, che entrambi riteniamo l’unico Paese al mondo a misura d’uomo. Ovvero dove l’uomo è considerato il fine, e l’economia è al suo servizio.
Ho avuto il privilegio di leggere in anteprima il manoscritto di questo bellissimo saggio. Devo dire che l’idea del Primo Follower in sé è geniale, ma il modo come Sergio Fedele lo presenta all’interno del concetto di Rivoluzioni Ambientale è affascinante. Inconsciamente io stessa sono stata la Prima Follower per varie iniziative ambientali che hanno avuto successo e mi rendo che senza il mio contributo e di un piccolo gruppo di persone non lo avrebbero avuto. Nello stesso modo varie mie iniziative dove ero io la Leader hanno raggiunto lo scopo solo grazie “all’esercito” dei primi follower che di fatto decidono il destino di ogni iniziativa. Assolutamente da leggere se non l’avete ancora fatto e ovviamente invito ad agire in accordo con il contenuto del libro.
Il primo follower è libro molto scorrevole e di piacevole lettura. Personalmente mi è piaciuta molto l’impostazione logica del libro, in cui tutte le affermazioni vengono motivate e si riportano referenze di valore scientifico per chi volesse approfondire alcuni argomenti o verificare le affermazioni dell’autore. Vengono inoltre riportati vari esempi concreti che aiutano a fissare i concetti e a dare dei suggerimenti riguardo le azioni da intraprendere per contribuire alla rivoluzione ambientale. Il libro però non è solo un manuale per attivisti ambientali, infatti vengono toccati con maestria svariati temi interdisciplinari che vanno dalla leadership alla crescita personale, dando di fatto moltissimi spunti di riflessione. Un libro che consiglio assolutamente.